Il Design Sistemico rappresenta un approccio progettuale concreto, finalizzato alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica, e in grado di accelerare la transizione verso l’economia circolare. La sua attuazione si articola su due livelli di intervento strettamente interconnessi. 

• Il primo livello si concentra sulla progettazione dei flussi di materia ed energia, affinché ciò che costituisce uno scarto (output) in un sistema possa diventare una risorsa (input) per un altro. Questo processo mira a ridurre l’impatto delle attività antropiche sulle risorse naturali, adottando un approccio affine ai principi della Circular Economy, della Industrial Symbiosis e della Industrial Ecology.
• Il secondo livello riguarda la creazione di un nuovo valore culturale, volto a diffondere, catalizzare e promuovere, attraverso il design, principi legati all’educazione, alla responsabilità civica e all’etica.

L’integrazione di questi due livelli mira a incentivare comportamenti virtuosi e a sostenere politiche di valorizzazione del bene comune. In entrambi i casi, è fondamentale adottare un approccio basato sul pensiero sistemico, ovvero un modello di analisi che si fonda sulla comprensione delle relazioni tra sistemi, sottosistemi e le loro interconnessioni. Questo paradigma si configura come un pensiero di processo e di contesto, poiché interpreta l’oggetto di studio non come un’entità isolata, ma come parte di una rete di relazioni inserita in un sistema più ampio. Il primo livello di intervento nel Design Sistemico si focalizza sulla progettazione e ottimizzazione dei flussi di materia ed energia, con l’obiettivo di trasformare gli scarti (output) di un sistema in risorse (input) per un altro. Questo approccio, ispirato ai principi della simbiosi industriale e dell’economia circolare, mira a ridurre l’impatto ambientale delle attività antropiche, promuovendo un uso più efficiente e sostenibile delle risorse.

Oltre ai flussi materiali ed energetici, il Design Sistemico considera anche la circolazione di flussi immateriali, come quelli informativi e culturali. In particolare, nell’industria culturale, la condivisione e il riutilizzo di conoscenze, dati e contenuti possono generare valore aggiunto, stimolando l’innovazione e la diffusione di modelli di sviluppo più sostenibili. L’integrazione di questi flussi eterogenei all’interno di un quadro sistemico consente di creare reti interconnesse che favoriscono la resilienza e l’adattabilità dei sistemi socio-economici ed ecologici.